Saluti al nostro caro popolo di Cuba, al popolo italiano, alle istituzioni e organizzazioni politiche italiane e internazionali.
Siamo qui in risposta a un appello internazionale di sostegno al popolo di Cuba.
Come anche noi, i cubani di tutto il mondo stanno manifestando da diversi giorni, chiedendo la fine della dittatura castro-comunista e sostenendo la massiccia rivolta popolare dell’11 luglio.
In questi giorni a Cuba si sta facendo la storia e oggi, 26 luglio, giorno in cui si commemora un altro anno dall’attacco alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes contro il regime di Batista, sentiamo il dovere morale di amplificare le richieste dei nostri fratelli e sorelle per la loro liberazione da un altro regime di oppressione: la dittatura castro-comunista.

Eh sì, perché questo giorno, il 26 di luglio, avrebbe dovuto essere il giorno della liberazione del popolo cubano..
Sono curiosi i colpi di scena della vita ed è curioso constatare come gli argomenti usati come innesco di quell’assalto alla Moncada nel luglio 1953 si rivoltino contro il regime cubano e dimostrino il suo tradimento della patria.
Raúl Gómez García avrebbe scritto oggi queste stesse parole: “Di fronte all’arroganza provocatoria della dittatura e ai compromessi concilianti e ridicoli dei politici di spicco, la dignità incrollabile del popolo cubano si alza nella decisione unanime di riconquistare la sua costituzione, le sue libertà essenziali e i suoi diritti inalienabili, calpestati senza tregua dalla perfida traditrice e usurpatrice dittatura”.
“Di fronte al patetico quadro di Cuba, i politici venali si coalizzano per mettere in scena la nuova pantomima. I fossili della politica cubana portano al foro pubblico le idee più retrograde, i pensieri più inutili, mentre l’ansia popolare, che non sbaglia mai, aspettava il richiamo, lo squillo di tromba, la difesa dei suoi diritti più sacri, della sua bandiera tricolore e dell’idea eterna per la quale sono morti i cittadini più illustri e disinteressati”.
La nostra Cuba di oggi non è forse afflitta anche da questi politici fossilizzati e venali, alcuni dei quali sono al potere da 62 anni? Non soffriamo forse tutto il tempo delle loro idee retrograde e inutili, che limitano i nostri diritti fondamentali? L’ultima, appena uscita dal forno del disprezzo per il popolo lavoratore: l’autorizzazione delle vendite nei garage e l’autorizzazione a pagare a rate determinati articoli.
Potrebbero i nostri politici essere più ridicoli?
Abbiamo bisogno di una nuova Cuba, per sradicare il cancro del comunismo e costruire uno Stato di diritto, con tutte le libertà politiche, sociali ed economiche che questo comporta; e questi politici, che sguazzano nel pantano della loro incompetenza, pensano che ci accontenteremo delle loro briciole.

Ma lo scorso 11 luglio ha suonato forte la tromba per questo cattivo regime. Questa spontanea marcia del popolo nelle strade di Cuba, come non si era mai visto negli ultimi 62 anni, rappresenta per il nostro popolo il nuovo giorno della Ribellione Nazionale, l’inizio della fine di questa Dittatura.
Il popolo ha detto basta e non si è preoccupato della pandemia, perché ha riconosciuto che la Dittatura è il male maggiore, perché è consapevole dello stato rovinoso dell’economia, perché sa che sono necessari più fatti che parole per far uscire il paese dalle sue condizioni deplorevoli.
Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale e urgente per Cuba, perché il nostro popolo vive in condizioni molto precarie dove anche il cibo scarseggia, poiché un’economia di stato socialista non è capace di produrre le nostre terre fertili o di sfruttare le risorse del mare.
Abbiamo bisogno di un cambiamento affinché ci siano servizi decenti e il regime compri ambulanze invece di pattuglie per controllare e perseguitare l’opposizione.
Perché il regime, che è lo stesso da 62 anni, deve smettere di vittimizzarsi e giustificare i suoi crimini alludendo al fantasma di un nemico che paradossalmente accusa da un lato di blocco, mentre dall’altro ne fa uno dei suoi principali partner commerciali.
Abbiamo bisogno di un cambiamento affinché la nostra isola sia al passo con i tempi e il nostro popolo goda di prosperità, in modo che l’austerità e gli inutili sacrifici non siano più richiesti al popolo, mentre i governanti e le loro famiglie vivono nell’opulenza.
Abbiamo bisogno di un cambiamento perché la repressione è aumentata in modo esponenziale e mentre siamo qui ci sono centinaia di cubani imprigionati, torturati e perseguitati per aver partecipato a una protesta, per aver espresso il loro dissenso sulle reti sociali o, come ha confermato un funzionario del Ministero dell’Interno in televisione, per aver gridato in strada: Patria y Vida.
Noi cubani siamo stufi della corruzione, della demagogia, della discriminazione, dell’ingiustizia, delle irresponsabilità e dell’inettitudine radicata nel regime cubano, esigiamo che se ne vadano!
Ma sappiamo che non sarà un compito facile, la reazione sproporzionata della polizia e dei militari contro i manifestanti l’11 luglio ci ha dato un’idea di quello che sono disposti a fare coloro che sono al governo.
Per questo chiediamo a tutte le persone che amano la libertà di appoggiare la nostra causa, di fare eco alle nostre richieste, di contribuire al governo italiano a fare una dichiarazione forte contro la dittatura castrista e di condannare unilateralmente, come ha già fatto il Parlamento europeo, gli accordi con Cuba che vengono costantemente violati dal regime dittatoriale dell’Avana.
L’appoggio internazionale è di vitale importanza affinché Cuba non muoia dissanguata nella sua ricerca di libertà, affinché il popolo disarmato non sia schiacciato dalle forze al servizio della dittatura, affinché i crimini contro l’umanità siano portati davanti alla giustizia, affinché la giustizia prevalga e affinché non avvenga un cambio di governo fraudolento e di facciata che non abbia la forza di attaccare le radici dei nostri problemi nazionali.
Tutte le manifestazioni che si sono susseguite a partire dall’11 luglio saranno impresse nella nostra storia nazionale e costituiscono l’inizio di un evento ancora in espansione, che noi cubani residenti all’estero stiamo seguendo molto da vicino e che ci ha riempito di speranza. A nome di tutti noi, un grazie molto speciale al popolo di Cuba che è sceso in piazza e continua a chiedere la fine dell’oppressione dei Castro.
Contate sul nostro sostegno!
Viva Cuba libera!
Viva la democrazia!
Patria e vita!
Patria e libertà!
Cuba è un paese molto bello!